La caratteristica principale dell’epilessia è la comparsa di crisi epilettiche, che si verificano quando molte cellule nervose nel cervello diventano sovraeccitate e si scarico insieme. La teoria prevalente della causa è un eccesso di neurotrasmettitori eccitatori e/o una mancanza di trasmettitori inibitori.
Le convulsioni che si verificano nelle crisi epilettiche sono o generalizzate o parziali. Le crisi generalizzate coinvolgono molte cellule nervose in tutto il cervello, mentre quelle parziali coinvolgono solo le cellule nervose all’interno di un’area del cervello. Con le crisi generalizzate ci può essere la perdita di tono muscolare, per cui la persona cade a terra, possibilmente rimanendo cosciente. O ci può essere un irrigidimento del corpo seguito da convulsioni e perdita di coscienza.
I medici utilizzano una serie di dispositivi per la diagnosi dell’epilessia. Quelli che misurano l’attività elettrica del cervello sono l’elettroencefalogramma (EEG), il magneto-encefalogramma (MEG), la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Le scansioni che forniscono immagini tridimensionali del cervello sono la tomografia assiale computerizzata (TAC), che usa raggi X, e la risonanza magnetica (MRI), che usa onde elettromagnetiche.
La causa dell’epilessia generalizzata è probabilmente uno squilibrio di sostanze chimiche cerebrali, mentre l’epilessia parziale è spesso dovuta a danni microscopici al cervello. Se l’epilessia è associata ad una condizione di salute nota, si tratta invece di epilessia secondaria. Una predisposizione genetica può certamente rendere la persona più suscettibile alla malattia.
L’ampia gamma di possibili cause comprende le seguenti: nascita traumatica, lesioni alla testa, meningite, encefalite virale, idrocefalo, arterie indurite, ictus, attacco cardiaco, tumore al cervello, morbo di Alzheimer, alcolismo, abuso di droga, sospensione del farmaco, avvelenamento da piombo, reazioni agli allergeni, poco zucchero nel sangue o fluttuazioni di zucchero nel sangue, esposizione a fumi tossici, celiachia, paralisi cerebrale, autismo e altre ancora.
Il trattamento di base è a base di farmaci antiepilettici (FAE) o anticonvulsivanti. Questi richiedono un monitoraggio rigoroso fino a quando la dose giusta non viene determinata dal medico, e devono essere presi regolarmente. Se i farmaci non risultano efficaci, la chirurgia è un’opzione che di solito viene presa in considerazione.
Se la chirurgia non è appropriata, stimolazione del nervo vago è spesso raccomandata per adulti e bambini sopra i 12 anno. Un’altra tecnica usata è la Simulazione magnetica Transcranica (TMS), che altera l’attività cerebrale attraverso l’uso di campi magnetici. Tuttavia, gli effetti vanno via dopo sei-otto settimane. La prevenzione dell’epilessia consiste, in generale, nel rimuoverne le cause.
Le crisi epilettiche possono essere scatenate da allergeni, e possono verificarsi immediatamente o entro poche ore o giorni dall’esposizione. È importante essere attenti ai cibi o sostanze che possono innescare le convulsioni. Un medico può richiedere test allergologici approfondito. Tre sostanze che comunemente causano allergie sono il latte, il grano ed i prodotti petrolchimici.
Talvolta viene prescritta una dieta chetogenica perché evita fluttuazioni selvagge a livello di zucchero nel sangue che colpisce il cervello. Essendo ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati, costringe il corpo a bruciare i grassi (aumentando i livelli di chetoni nel sangue) al posto dello zucchero, ed evita che gli alimenti aumentino rapidamente lo zucchero nel sangue. Tuttavia, questa è una dieta nel complesso non sana e certamente non raccomandabile.
Una dieta più sicura consiste nell’evitare cibi ricchi di zuccheri, come il miele e la frutta secca. Anche la fibra è importante perché rallenta l’assorbimento degli zuccheri. La caffeina, contenuta in caffè, tè, bevande a base di cola, cioccolato e alcuni farmaci provoca una scarica di adrenalina che può portare a fluttuazioni di zucchero nel sangue; e può anche costringere i vasi sanguigni nel cervello, perciò va evitata. Pure l’alcol, il fumo e l’aspartame possono innescare convulsioni.
Ovviamente, una persona soggetta a crisi epilettiche ha bisogno di essere protetta da situazioni che potrebbero danneggiare se stessi o altri, tra cui il nuoto, il ciclismo e la guida di un auto. La mancanza di sonno è ampiamente riconosciuta promuovere le crisi epilettiche, per cui un sonno adeguato è essenziale. Analogamente, lo stress presenta un notevole rischio di convulsioni.
Per chi soffre di epilessia, le tecniche di rilassamento sono più importanti che mai. Esse comprendono una regolare attività fisica, lo yoga, la respirazione profonda e la meditazione. Imparando a rilassarsi, il normale stato di beta della mente, che facilita le convulsioni, viene spostato allo stato alfa, che riduce notevolmente il rischio. Si può interrompere una crisi in arrivo immaginando una musica piacevole o qualche profumo gradevole, oppure di udire o odorare qualcosa di piacevole.