L’influenza aviaria è un tipo di influenza che si diffonde tra gli uccelli. In rari casi, può interessare gli esseri umani. Ci sono molti ceppi diversi del virus dell’influenza aviaria, la maggior parte dei quali non infetta l’uomo. Tuttavia, alcuni particolari ceppi hanno causato gravi preoccupazioni negli ultimi anni: l’H5N1 (a partire dal 1997) e l’H7N9 (a partire dal 2013).
Anche se questi virus non infettano facilmente le persone e di solito non vengono trasmessi all’uomo da altri esseri umani, tuttavia molte persone sono state infettate in tutto il mondo negli ultimi vent’anni, portando a un certo numero di morti. Anche altri virus dell’influenza aviaria – in particolare i ceppi H7N7 e H9N2, e più recentemente H6N1, H10N8 e H5N6 – hanno infettato degli esseri umani, ma sono stati eventi molto rari o raramente hanno causate gravi malattie.
L’influenza aviaria colpisce molte specie di uccelli, tra cui galline, anatre, tacchini e oche. Può essere trasmesso tra uccelli da allevamento, selvatici e animali domestici. Gli uccelli non sempre si ammalano dall’infezione, per cui anche degli uccelli apparentemente sani possono in realtà ancora rappresentare un rischio per le persone che entrano in contatto con loro.
Come altri tipi di influenza, i sintomi dell’influenza aviaria spesso includono: una febbre elevata, muscoli doloranti, mal di testa, sintomi respiratori (come una tosse o un naso che cola). In alcune persone, sono stati segnalati come primi sintomi anche diarrea, vomito, dolore addominale (cioè mal di pancia), dolore toracico e sanguinamento dal naso e dalle gengive.
Poiché il virus dell’influenza aviaria viene trasportato dagli uccelli, è molto difficile impedirne la diffusione. Tuttavia, vi sono alcune misure generali che è possibile adottare per ridurre il rischio di prendere un’infezione virale: lavarsi le mani regolarmente con sapone e acqua tiepida, in particolare prima e dopo la manipolazione; stare lontano dai vettori e dai luoghi dell’infezione, oltre dai focolai di eventuali epidemie; cercare di mantenere un buon livello di salute generale e di fare le eventuali vaccinazioni raccomandate.
È possibile nutrire uccelli selvatici e anatre, ma dopo è importante lavare bene le proprie mani. Inoltre, non andate vicino agli uccelli malati od a quelli morti. Se possibile, state lontano anche da eventuali escrementi degli uccelli e lavatevi le mani se accidentalmente li toccate. Chiamate i servizi di salute dell’ambiente se trovate cinque o più uccelli morti nello stesso luogo, e lasciateli stare oppure disfatevene con cura dopo averli fotografati.
Se avete un cane che a volte cattura uccelli selvatici, cercate di evitare le aree dove ciò è probabile che accada. In teoria, il ceppo di influenza aviaria H5N1 può essere trasmesso ad altri animali, ma è molto improbabile. Se hai un uccello domestico, evitagli ogni contatto con gli uccelli selvatici.
Se stai viaggiando in un paese che ha avuto un focolaio di influenza aviaria, non andare in mercati dove vivono animali o allevamenti di pollame. Non avvicinarti agli uccelli morti, e non portare via uccelli vivi o prodotti del pollame. L’influenza aviaria non viene trasmessa attraverso cibi cotti. È sicuro mangiare il pollame e le uova in aree che hanno avuto epidemie di influenza aviaria.