La qualità della dieta può essere stimata in termini di assunzione di cibo o di gruppi alimentari e di modelli dietetici, o in termini di assunzione di sostanze nutritive e del livello di conformità con i requisiti nutrizionali. Nel valutare la dieta in termini di adeguatezza nutrizionale vengono usati diversi tipi di analisi.
L’“Indice MAI” (Mediterranean Adequacy Index, o Indice di adeguatezza mediterraneo), in particolare, è il parametro scientifico consigliato dai nutrizionisti per valutare l’adeguatezza della propria dieta settimanale o giornaliera alla sana dieta mediterranea, permettendo dunque il confronto tra il requisito nutrizionale e l’assunzione di un determinato individuo o di una popolazione.
Infatti il modello dietetico mediterraneo, attraverso un sano profilo di assunzione dei grassi, una bassa percentuale di carboidrati, un basso indice glicemico, un elevato contenuto di fibre alimentari, di composti antiossidanti ed effetti antiinfiammatori, riduce il rischio di alcune patologie in testa alle cause di morte per le persone, quali il cancro o le malattie cardiovascolari.
Non stupisce, quindi, che la dieta mediterranea risulti associata, nei lavori scientifici, ad una minore incidenza di mortalità da tutte le cause, ed è anche correlata a minori incidenza di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro, e malattie neurodegenerative. Perciò, la Healthy Reference Italian Mediterranean Diet (HRIMD) – o dieta mediterranea italiana – è una dieta sana di riferimento per la bassa incidenza associata di malattie cardiovascolari, obesità, diabete e ipertensione.
L’Indice MAI viene calcolato dividendo la somma della percentuale dell’energia totale fornita da 10 cibi mediterranei tipici (pane, pasta, legumi, patate, vegetali, frutta, pesce, oli vegetali e vino rosso) per la somma della percentuale dell’energia totale fornita da 10 cibi non tipici del Mediterraneo (latte, formaggio, carne, uova, grassi animali, margarine, torte, dolci, biscotti e zucchero).
I gruppi di alimenti determinati essere cibi mediterranei tipici sono stati ottenuti dalla dieta di riferimento italiana citata in precedenza, o HRIMD. Pertanto, più alto è il valore dell’Indice MAI e maggiore è la fonte di energia costituita dai cibi mediterranei. La mediana dell’HRIMD è compresa tra 4,0 e 8,5.
Un altro metodo per calcolare l’Indice MAI è esprimendo l’assunzione dei 20 cibi citati prima come grammi/giorno. In questo calcolo, la somma dei 10 cibi mediterranei tipici espressa in grammi/giorno è divisa per la somma dei 10 cibi non tipici del Mediterraneo, espressa sempre in grammi/giorno. La media dell’Indice MAI usando questo metodo è compresa fra 4,6 e 10,1.
Comunque, l’utilizzare i grammi/giorno invece della percentuale di energia totale fornita ha le sue limitazioni a causa della differente densità di energia dei vari cibi, di cui non si tiene conto se si usano i valor espressi in grammi. L’Indice MAI è stato validato a livello di popolazione guardando alle associazioni fra il livello di assunzione usando il MAI e la mortalità totale nell’arco di 25 anni, nonché con la mortalità per patologie coronariche nelle popolazioni di differenti culture.
L’Indice MAI dell’Italia era di 3,3 nel 1961-65 e di 1,6 nel 2000-03. L’Indice MAI degli Stati Uniti – che sono in fondo alla classifica per Paesi – era di 0,63 nel 1961-65 e di 0,64 nel 2000-03. La Grecia, che invece è in testa alla classifica, aveva un Indice MAI di 5,5 nel 1961-65 e di 2,0 nel 2000-03.
In un gruppo di popolazione, la prevalenza di un’inadeguatezza dei nutrienti può essere valutata mediante un approccio di probabilità o utilizzando metodo tradizionali. Tuttavia, i modelli dietetici – come ad esempio la dieta mediterranea – possono essere utilizzati anche in quanto hanno una validità da moderata a buona per valutare l’assunzione adeguata di alcune sostanze nutritive.
L’inclusione nella propria dieta di cibi tipici della dieta mediterranea e la maggiore adesione a questo modello sano sono stati correlati ad un migliore profilo nutrizionale, sia nei bambini che negli adulti, con una minore prevalenza di individui che presentano inadeguate assunzioni di micronutrienti. Pertanto, la dieta mediterranea può essere utilizzata nelle politiche nutrizionali della sanità pubblica al fine di prevenire le carenze di micronutrienti nei gruppi di popolazione più vulnerabili.
La ricerca di un modello dietetico che soddisfi i requisiti nutrizionali di una popolazione è una priorità per stabilire raccomandazioni nutrizionali. L’“adeguatezza nutrizionale” è definita come la sufficiente assunzione di sostanze nutritive essenziali, necessarie per soddisfare i requisiti nutrizionali per una salute ottimale. A seconda del criterio di adeguatezza definito, il requisito di una determinata sostanza nutritiva può essere ad un livello di assunzione inferiore o superiore.
I criteri che vengono generalmente utilizzati per definire l’adeguatezza dell’assunzione di sostanze nutritive essenziali sono: la prevenzione delle malattie delle deficienze, la prevenzione delle malattie croniche o la riduzione del rischio per le malattie associate alla dieta, etc. La valutazione della probabilità di adeguatezza nutrizionale emerge dal confronto tra il requisito nutrizionale presunto (l’esigenza reale non è infatti nota) e l’assunzione di un determinato individuo o di una popolazione.