L’esame della densità ossea – noto come densitometria ossea o come MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) è una procedura diagnostica utilissima per valutare lo stato delle proprie ossa, per aiutare nella diagnosi di osteoporosi o osteopenia, e nel predire il rischio di future fratture.
La tecnica di riferimento per l’esame della densitometria ossea è oggi la cosiddetta “tecnica di assorbimento a raggi X” (DEXA), una forma avanzata di tecnologia a raggi X utilizzata per misurare la perdita ossea. La DEXA rappresenta dunque lo standard attuale per misurare la densità minerale ossea. Ma che cosa misura, in pratica, l’esame di densitometria ossea?
Esso misura la massa ossea, ovvero la quantità di calcio e di altri minerali (fosforo, fluoro, magnesio) che conferiscono all’osso notevoli proprietà, quali durezza, rigidità e resistenza. La DEXA è anche efficace nel monitoraggio degli effetti del trattamento per l’osteoporosi e di altre condizioni che causano la perdita ossea, oltre che nella valutazione del rischio di fratture.
La DEXA viene spesso eseguita sulla colonna vertebrale inferiore e sui fianchi. A bambini e adulti, a volte viene fatta una scansione dell’intero corpo (total body). Naturalmente, l’imaging con raggi X – che è il più antico e utilizzato in ambito medico – comporta l’esposizione di una parte del corpo ad una piccola dose di radiazioni ionizzanti, di cui è bene conoscere i rischi associati.
La preparazione è molto semplice. Il giorno dell’esame si può mangiare normalmente. Non dovresti assumere integratori di calcio per almeno 24 ore prima dell’esame. Dovresti indossare vestiti sciolti e comodi, evitando vestiti con cerniere, cinture o bottoni in metallo. Oggetti come chiavi o portafogli che si troverebbero nell’area da sottoporre a scansione dovrebbero essere rimossi.
Le donne dovrebbero sempre informare il loro medico e il radiologo che effettua l’esame se c’è qualche possibilità di essere incinta. Molti test di imaging non vengono eseguiti durante la gravidanza in modo da non esporre il feto alla radiazione. Se è necessario usare i raggi X, saranno prese le precauzioni per ridurre al minimo l’esposizione del futuro bambino alle radiazioni.
La macchina DEXA invia un fascio sottile e invisibile di raggi X a bassa dose con due picchi di energia distinti attraverso le ossa esaminate. Un picco viene assorbito principalmente dai tessuti molli e l’altro dalle ossa. La quantità di tessuto molle può essere sottratta dal totale e ciò che rimane è la densità minerale ossea del paziente. Un software speciale la calcola e la visualizza su un monitor.
I riferimenti per interpretare i risultati della MOC, o densitometria ossea, sono due punteggi – il T-score e lo Z-score – che possono essere illustrati come segue:
T score – Mostra la quantità di osso che hai rispetto a un giovane adulto dello stesso sesso con la massima massa ossea, ed è usato anche per stimare il rischio di sviluppare una frattura. Un punteggio superiore a -1 è considerato normale. Un punteggio compreso tra -1 e -2,5 è classificato come osteopenia (bassa massa ossea). Un punteggio inferiore a -2,5 è definito come osteoporosi.
Z score – Questo numero riflette invece la quantità di osso che hai confrontata con altre persone del tuo gruppo di età e delle stesse dimensioni e sesso, oltre che della stessa etnia. Se tale punteggio risulta insolitamente alto o basso, può indicare la necessità di ulteriori esami medici.
La DEXA è spesso usata per diagnosticare l’osteoporosi, una condizione che spesso colpisce le donne dopo la menopausa, ma che può essere riscontrata anche negli uomini e, raramente, nei bambini. L’osteoporosi comporta una graduale perdita di calcio, così come cambiamenti strutturali, i quali fanno sì che le ossa diventino più sottili, più fragili ed abbiano maggiore probabilità di rompersi.
L’esame DEXA può valutare anche il rischio di un individuo di subire delle fratture. Il rischio di frattura è influenzato da età, peso corporeo, storia di fratture precedenti, storia familiare di fratture osteoporotiche e problemi di vita, come il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcol. Tutti questi fattori sono presi in considerazione per decidere se un paziente ha bisogno di una terapia.