Nelle meta-analisi effettuate su studi epidemiologici effettuati su partecipanti adulti di cui erano noti i livelli di glucosio nel sangue e di cui sono state valutate le diagnosi di cancro, un alto livello di glucosio nel sangue è stato associato ad un aumento del rischio di molti tumori solidi.
I meccanismi biologici sottostanti devono ancora essere chiariti (l’asse insulinico-IGF-1 non spiega in modo completo l’associazione) ma questi risultati sono importanti per la salute pubblica, in quanto misure per ridurre il livello di zuccheri attraverso opportune modifiche della dieta e dello stile di vita potrebbero essere attuate nel contesto della prevenzione della mortalità da cancro.
Il diabete mellito è notoriamente un fattore di rischio per molte malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari e il cancro. Le persone con diabete hanno circa 2 volte più probabilità di morire di cancro rispetto a quelle senza. Pertanto, ciò suggerisce un’evidente associazione tra il diabete (in particolare il diabete di tipo 2) e l’incidenza e la progressione del tumore.
Studi recenti hanno suggerito che l’iperinsulinemia, l’infiammazione cronica e l’iperglicemia – tutti frequentemente osservati nei diabetici – possono portare ad una crescita tumorale maggiore. Inoltre, diabete mellito e cancro sono spesso diagnosticati negli stessi individui, suggerendo che queste due malattie condividano fattori di rischio e meccanismi fisiopatologici.
Alcuni tumori – come quelli del pancreas, del fegato, della mammella, del colon-retto e del rene – hanno mostrato una maggiore prevalenza e un tasso di mortalità più elevato nei pazienti diabetici rispetto ai soggetti sani. Pertanto, si pensa che anche i livelli di glucosio nel sangue elevati a valori un po’ meno alti, pre-diagnostici, siano associati a un maggiore rischio di cancro.
Diversi studi epidemiologici hanno indagato questa associazione. Il più grande studio di coorte coreano, che ha coinvolto oltre un milione di uomini e donne, ha trovato un rapporto di rischio per tutti i tumori solidi. Nonostante la crescente evidenza di un’associazione tra il diabete e la carcinogenesi, il meccanismo con cui il glucosio elevato contribuisce al rischio di cancro non è pienamente assodato.
Il fattore di crescita dell’insulina (IGF-1) è un percorso comunemente suggerito. Si pensa che la resistenza all’insulina, che danneggia l’azione dell’insulina e si verifica nei soggetti con diabete di tipo 2 o con sindrome metabolica, porti ad una iperinsulinemia prolungata. Ciò diminuisce la produzione di proteine leganti dell’IGF, che conseguentemente porta ad elevati livelli IGF-1 ed a cambiamenti cellulari che portano alla carcinogenesi attraverso una mitosi aumentata e una ridotta apoptosi.
Un altro percorso suggerito tra glucosio e rischio di cancro è la ridotta produzione epatica della globulina legante gli ormoni sessuali, a seguito di iperinsulinemia prolungata. Ciò porta ad un aumento degli ormoni sessuali disponibili – come l’estrogeno e il testosterone – che possono guidare la cancerogenesi nei tumori sensibili ormonali come i tumori della mammella post-menopausa o della prostata.
L’elevato livello di glucosio può causare uno stato di infiammazione cronica che modifica il microambiente della citocina e porta ad un aumento delle citocine come l’interleuchina-6, il fattore di necrosi tissutale e del fattore di crescita endoteliale vascolare. Questi cambiamenti possono portare ad un aumento della motilità delle cellule tumorali, dell’invasione e persino delle metastasi tumorali.
Infine, il glucosio può avere un ruolo diretto nello sviluppo del cancro in quanto è una sostanza nutritiva chiave. Esso è necessario per le cellule proliferanti ed è stato dimostrato che diversi tipi di cellule tumorali hanno trasportatori di glucosio regolati su livelli alti. Ciò spiegherebbe in modo ancora più semplice il collegamento tra il glucosio nel sangue e il rischio di tutti i tumori solidi.