Alcuni specialisti hanno confrontato alcuni popolari cardiofrequenzimetri da polso in commercio con delle apparecchiature elettrocardiografiche utilizzate in ambito medico, effettuando misurazioni a riposo e durante un esercizio standard come il tapis roulant a frequenze cardiache abbastanza alte.
I cardiofrequenzimetri da polso non sono risultati essere tutti molto accurati. Infatti, mentre i modelli a cinghia toracica che si applicano sul petto cingendolo con un sottile elastico sono essenzialmente degli elettrocardiografi di ottima accuratezza sigillati in contenitore a prova di sudore, i cardiofrequenzimetri da polso – soprattutto quelli con il cinturino usurato – hanno presentato in tutti i modelli testati degli errori di misura significativi alle intensità di esercizio tipiche.
Ciò non deve stupire, poiché i cardiofrequenzimetri da polso utilizzano di solito dei sensori ottici per la misurazione della frequenza cardiaca. Orologi intelligenti come il Basis Peak, ad esempio, usano un LED che emette luce direttamente nella pelle e un sensore di frequenza cardiaca misura la quantità di luce che si riflette. La quantità di luce riflessa dipende dalla velocità di circolazione del sangue, per cui è possibile calcolare la frequenza cardiaca in tempo reale.
La precisione di rilevazione della frequenza cardiaca dei dispositivi ottici che si basano sulle caratteristiche della luce assorbita e riflessa dai vasi sanguigni sotto la superficie della pelle è abbastanza buona, ma non eccellente. In particolare, i modelli da polso sono sensibili al colore della pelle, alla densità dei vasi sanguigni e ad ogni movimento relativo tra i vasi sanguigni e il dispositivo stesso (come quando si muove un braccio o il polso stesso), per non parlare di quando i cinturini cominciano ad usurarsi per via dell’utilizzo.
Per i modelli da polso, l’errore sulla frequenza cardiaca – quando questa era nell’intervallo di 80-90 battiti al minuto (bpm) – è risultato andare dal 3-4% dei modelli migliori al 10% del modello peggiore. Ma, nell’intervallo di 160-170 bpm, l’errore è risultato andare dallo 0% dei modelli migliori al 55-60% dei modelli peggiori, ed uno non è stato neppure in grado di dare una misura.
Pertanto, non andate nel panico se il vostro cardiofrequenzimetro da polso vi dà una lettura che sembra essere troppo alta o troppo bassa. Può darsi che non sia corretta, come potete verificare voi stessi misurandovi il polso con le classiche due dita o poggiando il dito sull’arteria carotidea del collo. D’altra parte, avere misure di frequenza cardiaca errate può essere rischioso.
Non stupisce, quindi, che – a parte i cardiofrequenzimetri indossabili sul petto – si distingua per precisione l’Ithlete, il quale misura la frequenza cardiaca usando un sensore per dita e un normalissimo smartphone, grazie a una app dedicata. Le misurazioni vengono fatte, in questo caso, facendo passare la luce attraverso la punta della dita e pertanto sono intrinsecamente più accurate.
Per dare un’idea dell’accuratezza raggiungibile nella misurazione della frequenza cardiaca con questo sistema, l’applicazione Ithlete misura ogni intervallo del battito cardiaco con una precisione appena di 1-2 millisecondi, il che equivale a meno di uno 0,2% di errore ad una frequenza cardiaca di riposo di 60 bpm.
Quando l’Ithlete è stato validato dall’Università di Sydney, la frequenza cardiaca media derivata dal suo sensore di dita è risultata sostanzialmente identica a quella dell’elettrocardiogramma di riferimento preso con un’apparecchiatura medica professionale. Anche il sistema della Samsung, il Galaxy S5, misura la frequenza cardiaca sulla punta delle dita e si è comportato abbastanza bene.
Perciò, se per te è importante misurare la frequenza cardiaca in modo affidabile, è preferibile optare per un dispositivo applicabile sul petto o per uno applicabile sulla punta delle dita, anche se quest’ultimo può essere più scomodo e necessita solitamente di uno smartphone. Dunque, un cardiofrequenzimetro con il sensore posto sulla fascia toracica rappresenta in generale la scelta migliore.
I cardiofrequenzimetri a fascia toracica misurano l’attività elettrica del cuore tramite degli elettrodi. Molti studi hanno provato e confermato l’accuratezza di questi dispositivi di monitoraggio cardiaco. Ciò non stupisce, poiché questi apparecchi sono più vicini al cuore, e dunque tendono ad essere più affidabili, a patto che si abbia un buon contatto umido tra gli elettrodi e la pelle.
Infine, i cardiofrequenzimetri a fascia toracica Bluetooth non sempre si collegano perfettamente allo smartphone o all’orologio che stai utilizzando, per cui a volte non sai se ciò è avvenuto per colpa della batteria scarica. In compenso, la loro batteria può durare molto mesi, mentre quella dei dispositivi da polso potrebbe dover essere ricaricata dopo pochi giorni di utilizzo.
I cardiofrequenzimetri a fascia toracica sono fra i più affidabili. Ne trovi diversi qui.