Come tutti gli strumenti di misura, anche i glucometri portatili sono soggetti a un errore. In altre parole, non sono precisi al 100% quando misurano il glucosio nel sangue. Quanto siano lontani da questo livello di accuratezza – ovvero dall’indicare il livello reale di glucosio nel sangue – lo potete stabilire confrontando la loro lettura con quella di un costoso glucometro da laboratorio ben calibrato.
Se i misuratori portatili di glucosio nel sangue fossero sempre accurati nel controllare i livelli di zucchero nel sangue – come lo sono gli analizzatori molto più grandi e molto più costosi (finanche 10.000 euro) utilizzati dagli ospedali e dai laboratori – sia gli ospedali che i laboratori utilizzerebbero i piccoli glucometri.
Tutti i glucometri in commercio sono dotati del marchio CE, che di per sé in generale per un prodotto non garantisce granché, non fosse altro perché si tratta di un’autodichiarazione del produttore. Tuttavia, già dall’ottobre 2016 tutti i dispositivi medici per il monitoraggio glicemico devono essere certificati secondo la norma ISO 15197 pubblicata nel 2013, che ha aggiornato quella precedente pubblicata nel 2003.
Questa nuova normativa introdotta dall’ISO (International Organization for Standardization) ha modificato i criteri di accuratezza, prevedendo inoltre un controllo non soltanto sullo strumento ma anche sulla qualità delle strisce reattive. Secondo i nuovi standard, la deviazione consentita sul valore di riferimento deve essere al massimo del 15%, rispetto al 20% dello standard precedente.
In pratica, ciò vuol dire che se ad esempio il valore di una misurazione di laboratorio è di 70 mg/dL, la lettura del glucometro deve essere di 59,5-80,5 mg/dL. Infatti, il 15% di 70 mg/dL è uguale +/-10,5 mg/dL. Tuttavia, la norma ISO non richiede che tutte le letture abbiano una deviazione massima del 15% sul valore fornito da uno strumento di laboratorio, ma che ciò valga per il 95% di esse.
Questo livello di accuratezza si è reso indispensabile in considerazione delle conseguenze che la misurazione di un parametro così delicato ha per un paziente e del fatto che il futuro è senza dubbio la diffusione di sistemi che integrano il glucometro con il microinfusore di insulina, con rilascio quindi di una quantità di insulina proporzionale ai valori glicemici misurati.
Se volete accertarvi dell’accuratezza del vostro glucometro, oltre a confrontarne le misurazioni con uno strumento professionale ben calibrato come accennato all’inizio, potete confrontarlo con altri glucometri di marche diverse. Se ad esempio, su tre glucometri utilizzati, due segnano valori molto simile mentre il terzo dà valori molto diversi è probabile che il terzo non sia ben calibrato.
Vi sono comunque alcuni fattori che possono influenzare la misurazione della glicemia (e di cui occorre tenere conto in eventuali operazioni di confronto degli strumenti, professionali o meno che siano): variazioni di ematocrito, altitudine, temperatura, ipossiemia, ipertrigliceridemia, capacità dell’operatore, qualità delle strisce, manutenzione ed età dello strumento.