Noci contro il cancro: funzionano?

Data la grande varietà di sostanze nutritive antiossidanti e antiinfiammatorie che si trovano nelle noci – ed alcune di esse soltanto in questo tipo di frutta secca – non è sorprendente vedere come la ricerca su questo dono fornitoci dagli alberi mostri vantaggi anti-cancro misurabili.

Le noci contengono infatti elevate quantità di polifenoli, fitochimici che hanno proprietà antiossidanti; ma anche fitosteroli, composti vegetali noti per aiutare a ridurre il colesterolo nel sangue e di cui si stanno studiando i loro potenziali effetti antiossidanti e antiinfiammatori nel corpo; oltre a una vasta gamma di altri prodotti potenzialmente protettivi per la nostra salute.

Alcuni fitonutrienti presenti nelle noci – come ad es. il tannino tellimagrandina o il flavonolo morin – sono rari e preziosi come antiossidanti e sostanze nutritive anti-infiammatorie. Questi anti-infiammatori e antiossidanti contribuiscono a spiegare il rischio ridotto di alcuni tumori (in particolare, il cancro alla prostata e il cancro della mammella) in relazione al consumo di noci.

Le proprietà antiossidanti delle noci, infatti, contribuiscono a ridurre il rischio di “stress ossidativo cronico”, mentre le proprietà antiinfiammatorie contribuiscono a ridurre il rischio di “infiammazione cronica”. E sono proprio questi due tipi di rischio che, se combinati, rappresentano la più grande minaccia per lo sviluppo del cancro, come ad es. i già citati cancro alla prostata e cancro al seno.

Questi due tumori sono i tipi più studiati di cancro rispetto all’assunzione di noci e il loro rischio risulta essere ridotto da quantità abbastanza elevate di consumo di noci. “Abbastanza elevate” in questo caso significa circa 90 grammi di noci al giorno. Considerato che una noce sgusciata pesa circa 4-5 grammi, stiamo parlando di un’assunzione giornaliera di circa 18-22 noci.

I ricercatori hanno identificato delle sostanze biochimiche – che includono gli acidi grassi omega-3, i tocoferoli, il β-sitosterolo e la peduncolagina – che si trovano nelle noci e che hanno proprietà di prevenzione del cancro. Per il cancro alla prostata, le prove a riguardo sono un po’ più forti e numerosi studi hanno coinvolto dei soggetti umani. Per il cancro al seno, invece, la maggior parte delle prove è basata su delle ricerche effettuate in laboratorio su ratti e topi.

Ad esempio, un recente studio sui topi – pubblicato nell’aprile 2014 sul Nutritional Journal (Vol. 144, Suppl. 4,  pp. 555-560)  – in cui le noci sono state aggiunte alla dieta, hanno mostrato quanto segue rispetto alla dieta di controllo: (1) la dieta contenente noci ha inibito il tasso di crescita dei tumori al seno umani impiantati in topi nudi per l’80%; (2) la dieta contenente noci riduce il numero di tumori della ghiandola mammaria del 60% in un modello di topo transgenico.

Sempre nello stesso studio appena citato, è risultato che (3) la riduzione dei tumori della ghiandola mammaria è stata maggiore con le noci intere (non private della pellicina) che con una dieta contenente la stessa quantità di acidi grassi omega-3, sostenendo l’idea che più componenti presenti nelle noci contribuiscano, sommandosi o sinergicamente, alla soppressione del cancro.

Infine, lo studio ha mostrato che (4) le noci hanno rallentato la crescita di tumori della prostata, del colon e renali attraverso meccanismi antiproliferativi e antiangiogenici. Studi sulle cellule hanno aiutato nell’identificazione dei componenti attivi nelle noci e nei loro meccanismi di azione. Perciò, le noci possono essere incluse come una scelta preventiva contro il cancro in una dieta sana.



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