L’olio di palma, prodotto dal frutto della palma di oliva (Elaeis guineensis), è uno dei grassi commestibili più diffusi al mondo. La palma dell’olio produce due tipi di olio: uno viene estratto dalla carne del frutto (olio di palma) e l’altro dal seme o dal cuore (olio di cuore di palma).
L’olio di palma è consumato in molti Paesi, dove rappresenta una piccola percentuale del consumo complessivo di grassi. Tuttavia, l’olio di palma, l’olio del cuore di palma e l’olio di cocco – i cosiddetti olii tropicali – hanno, da alcuni anni, una cattiva reputazione perché sono ricchi di grassi saturi, che sono stati a lungo collegati a un maggior rischio di malattie cardiache.
Il grasso saturo aumenta il colesterolo LDL (cioè il colesterolo “cattivo”) ed i trigliceridi, i quali sono entrambi fattori di rischio per le malattie cardiache. L’olio di palma, che è saturo per il 50%, ha una composizione di acido grasso più favorevole rispetto a quello del cuore di palma e dell’olio di cocco, che sono saturi per più dell’85% della propria composizione.
Inoltre, la ricerca ha identificato le cellule responsabili della metastasi (la diffusione del cancro) e suggerisce che una componente principale di molti tipi di grassi – tra cui l’olio di palma – può contribuire ad accelerare tale processo. Ovviamente, il cancro è più mortale quando comincia a diffondersi nel corpo, perché praticare un trattamento di successo risulta a quel punto molto più difficile.
Vi sono poi fondati timori che l’olio di palma causi il cancro, dovuti a composti chiamati “esteri di acidi grassi glicidilici”, che vengono prodotti quando l’olio di palma viene riscaldato sopra i 200 °C, cosa che avviene durante la lavorazione di molti alimenti. Secondo uno studio pubblicato nel 2014 dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), l’olio di palma genera più di un contaminante potenzialmente cancerogeno rispetto ad altri oli, quando raggiunge tale temperatura.
Per questo, molti produttori di cibo lo stanno eliminando dai loro prodotti. Negli ultimi anni abbiamo, in generale, imparato molto di più sugli effetti sulla salute dei diversi tipi di grassi. L’onore dei grassi non salutari va adesso al grasso “trans” (o, spesso, idrogenato), che non solo aumenta i livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi, ma riduce anche il colesterolo HDL, o “buono”.
I grassi trans – che si trovano nei biscotti e nelle ciambelle di produzione industriale, oltre che nei prodotti da forno, i quali sono ricchi di olio idrogenato – sono noti per aumentare la resistenza all’insulina e l’infiammazione (due condizioni che possono favorire malattie croniche serie, fra cui il cancro ed il diabete), e sono fortemente sospettati di aumentare il rischio di infarto.
La maggior parte dei grassi trans è creata artificialmente attraverso l’idrogenazione. L’olio parzialmente idrogenato, usato in molti prodotti da forno trasformati e snack e per friggere gli alimenti, è una delle principali fonti di grassi trans. Per questo, molti produttori di cibo e ristoranti hanno smesso di utilizzare il grasso trans e sono alla ricerca di alternative. Una di queste è l’olio di palma.
L’olio di palma è meno saturo del burro e non contiene grassi trans. Ma solo perché non è così malvagio come il grasso trans non è un alimento buono per la salute. Secondo gli esperti di nutrizione, l’olio di palma è probabilmente una scelta migliore del burro, ma gli oli vegetali liquidi a temperatura ambiente – come l’olio d’oliva e l’olio di canola, devono ancora essere la prima scelta.