Quali sono i fattori di rischio per la salute

I fattori di rischio per la salute sono attributi, caratteristiche o esposizioni che aumentano la probabilità di una persona di sviluppare una malattia o un disturbo della salute. La salute e il benessere, infatti, sono influenzati da molti fattori: quelli legati alla cattiva salute, alla disabilità, alla malattia o alla morte, sono noti come “fattori di rischio per la salute”.

Alcuni fattori di rischio – come l’età, la storia familiare e la genetica, la razza e l’etnia e il sesso – non si possono modificare. Altri dipendono dal Paese in cui si vive. Alcuni esempi dei fattori di rischio più importanti nei Paesi poveri sono il sesso non sicuro, l’essere sottopeso, l’alta pressione sanguigna, il consumo di tabacco e alcolici, l’acqua non potabile e la scarsa igiene.

I fattori di rischio comportamentali (che nei nostri Paesi occidentali, caratterizzati dal benessere, sono ad esempio, il fumo, l’eccessivo consumo di alcol, il consumo inadeguato di frutta e verdura, un’attività fisica insufficiente) sono quelli che gli individui hanno la maggior capacità di modificare.

I fattori di rischio biomedici – che, sempre nei Paesi occidentali sono, ad esempio, il sovrappeso o obesità, la pressione alta del sangue, la dislipidemia (elevate concentrazioni di lipidi nel sangue, come colesterolo e/o trigliceridi), la glicemia alterata a digiuno – sono stati corporei spesso influenzati da fattori di rischio comportamentali, come una dieta inadeguata o una vita troppo sedentaria.

I fattori di rischio, infatti, vengono spesso presentati individualmente, tuttavia in pratica non si verificano da soli. Essi spesso coesistono e interagiscono tra loro. Ad esempio, l’inattività fisica, nel corso del tempo, può causare un aumento di peso, un’alta pressione sanguigna e un elevato livello di colesterolo.

Insieme, questi fattori di rischio aumentano in maniera significativa la probabilità di sviluppare malattie cardiache croniche ed altri importanti problemi connessi alla salute. D’altra parte, l’invecchiamento della popolazione e l’aspettativa di vita più lunga hanno portato ad un aumento delle malattie e delle disabilità a lungo termine (croniche), che sono piuttosto costose da trattare.

In generale, i fattori di rischio per la salute di una persona possono essere classificati nei seguenti cinque gruppi: 1-Comportamentale, 2-Fisiologico, 3-Demografico, 4-Ambientale, 5-Genetico. Vediamoli di seguito un po’ più in dettaglio:

Fattori di rischio comportamentali

I fattori di rischio comportamentali si riferiscono di solito alle “azioni” che l’individuo ha scelto di fare. Possono quindi essere eliminati o ridotti attraverso lo stile di vita o le scelte comportamentali. Gli esempi includono: fumo di tabacco, bere troppo alcool, scelte nutrizionali, inattività fisica,trascorrere troppo tempo al sole senza una protezione adeguata, non fare alcune vaccinazioni, fare sesso non protetto.

Fattori di rischio fisiologici

I fattori di rischio fisiologici sono quelli relativi al corpo o alla biologia di un individuo. Possono essere influenzati da una combinazione di genetica, stile di vita e di altri fattori. Gli esempi includono: essere in sovrappeso o obesi, alta pressione sanguigna, colesterolo alto, zucchero nel sangue (glucosio) elevato.

Fattori di rischio demografici

I fattori di rischio demografici sono quelli che si riferiscono alla popolazione globale. Gli esempi includono: età, genere, i sottogruppi della popolazione, come l’occupazione, la religione o il reddito.

Fattori di rischio ambientali

I fattori di rischio ambientali coprono un’ampia gamma di temi quali fattori sociali, economici, culturali e politici, nonché fattori fisici, chimici e biologici. Gli esempi includono: accesso ad acqua pulita e igiene, rischi sul posto di lavoro, inquinamento dell’aria.

Fattori di rischio genetici

I fattori di rischio genetici sono basati sui geni di un individuo. Alcune malattie – come la fibrosi cistica e la distrofia muscolare – sono interamente determinate dal “patrimonio genetico” di un individuo. Molte altre, come l’asma o il diabete, riflettono invece l’interazione tra i geni dell’individuo ed i fattori ambientali. Altre malattie, come l’anemia falciforme, sono più diffuse in alcuni sottogruppi di popolazione.

La conoscenza di tutti questi fattori rischio per la salute è certamente utile. Purtroppo, però, non basta informare le persone dei rischi di determinati comportamenti (ad es. del fumare) per indurre in modo automatico i necessari cambiamenti nello stile di vita di un individuo, specie se quello vecchio è molto più gratificante rispetto a quelli che si dovrebbe invece adottare.

Infatti, la mente umana ha una sorta di “ottimismo illusorio” della percezione del rischio, il quale la induce a credere che gli esiti negativi di un dato comportamento riguardino prevalentemente gli “altri”, generando un senso di fittizia invulnerabilità, se non una sorta di pericoloso fatalismo.

Dunque, non è tanto sulla paura che si può far leva per migliorare comportamenti, abitudini e stile di vita, bensì sul far capire alle persone che i fattori di rischio sono qualcosa di controllabile, motivando così l’individuo ed attivando azioni positive, che possono poi fare la differenza fra salute e malattia.



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