Quali sono le principali cause di morte?

Per capire da cosa è più importante imparare a “difendersi” con la prevenzione, occorre analizzare in un qualche dettaglio quelle che sono le principali cause di morte della popolazione adulta in un Paese come l’Italia. Ecco, quindi, una “fotografia” della situazione.

Le prime tre cause di morte nel nostro Paese sono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore (rappresentative in totale del 29,5% di tutti i decessi). Al quarto posto, nella graduatoria delle principali cause di morte, figurano i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni (pari al 5,6% di tutti i decessi). Al quinto posto troviamo le malattie ipertensive (con il 5,1% di tutti i decessi). Demenza e Alzheimer rappresentano in generale la sesta causa di morte (con il 4,3 del totale dei decessi), mentre fra le donne lo è il tumore al seno.

Al settimo posto fra le cause di morte troviamo le malattie croniche delle basse vie respiratorie (pari al 3,4% di tutti i decessi), all’ottavo posto il diabete mellito (pari anch’esso al 3,4% di tutti i decessi), seguita al nono posto dal tumore del colon, retto e ano (pari al 3,1% del totale), mentre al decimo troviamo il tumore al seno (pari al 2,1% del totale), la causa oncologica più frequente fra le donne, mentre quello della prostata (1,2% del totale) è la decima causa di morte fra gli uomini.

A partire dall’undicesimo posto in poi troviamo vari altri tumori: all’unidicesimo posto fra le cause di morte il tumore del pancreas (2,1% del totale dei decessi), al tredicesimo il tumore del fegato (1,7% del totale), al quattordicesimo il tumore dello stomaco (1,4% del totale), al diciottesimo il tumore della prostata (1,2% del totale), ed al ventunesimo il tumore della vescica (0,9% del totale).

Cause di morte in Italia nel 2014 e confronto con il 2004 (fonte: Istat)

Dunque, riassumendo, le patologie cardiovascolari (includendo anche l’ipertensione) sono responsabili di circa il 35% dei decessi totali, mentre i tumori di oltre il 20% dei decessi totali. Pertanto, le patologie cardiovascolari ed i tumori sono le principali condizioni da prevenire, seguite dalle malattie neurodegenerative, da quelle delle basse vie respiratorie e dal diabete.

Fra le cause di morte in aumento, la prima è la setticemia, soprattutto per la maggior presenza nella popolazione di anziani multi cronici. Permangono differenze fra i livelli di mortalità tra Nord e Sud per cardiopatie ischemiche, malattie ipertensive e diabete mellito, mentre aumentano per i tumori della prostata, che sono la decima causa di morte per gli uomini.

Oggi, dunque, a dominare la cause di morte e di sofferenza dell’uomo sono le malattie cardiovascolari, tumorali, degenerative e croniche: tutte condizioni in larga parte dipendenti da errati stili di vita. Pertanto, molto possiamo fare per conoscerle meglio (concentrandoci ad es. sui principali “fattori di rischio” per la salute) e per cercare di prevenirle, come un buon medico farebbe.

Fino alla metà dell’Ottocento, le patologie “del benessere” – quali l’obesità, l’arteriosclerosi, le dislipidemie, l’ipertensione, l’infarto, l’ictus, il diabete mellito, la stipsi, la depressione e molti tipi di cancro – erano quasi sconosciute, e si moriva invece di stenti, di sotto-nutrizione, di epidemie ricorrenti, di infezioni e, più in generale, di malattie associate alla povertà, non al benessere.



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