Quali sono i valori normali dell’azotemia?

Quando facciamo l’esame del sangue viene spesso richiesta anche l’analisi dell’azotemia. Viene quindi naturale chiedersi quali siano i valori normali di questo parametro.

Ebbene, l’intervallo di riferimento dell’azotemia è compreso fra 15 e 50 mg/dL, anche se analizzando in dettaglio la statistica si scopre che i valori per gli uomini adulti sono mediamente leggermente più elevati di quelle dei giovani maschi (1-17 anni) e delle donne. Usate però sempre i valori di riferimento presenti sul referto per l’interpretazione corretta delle vostre analisi del sangue.

Ricordiamo che l’intervallo di riferimento, che può cambiare leggermente da laboratorio a laboratorio, esprime l’intervallo entro cui si collocano i valori di quest’esame di laboratorio per la maggior parte degli individui di un gruppo che si ritiene rappresenti una popolazione “normale” e sia stato sottoposto all’esame. Un piccolo numero di individui normali hanno quindi valori che cadono fuori dall’intervallo di riferimento, e non ha senso parlare di valori “normali” ma soltanto di valori “di riferimento”.

L’azotemia – come in parte suggerisce la parola stessa – indica la concentrazione nel sangue dell’azoto che non deriva da proteine, ed è un parametro che fornisce un’indicazione molto precisa della funzionalità dei reni. Se infatti, l’azotemia è alta, vuol dire che c’è un cattivo funzionamento dei reni. Infatti, l’azoto di derivazione non proteica è quello prodotto da composti diversi dalle proteine, viene secreto ed eliminato dal nostro corpo attraverso l’urea, grazie al lavoro dei reni.

La determinazione dell’azotemia rappresenta attualmente l’esame di screening più utilizzato per la valutazione della funzionalità renale. L’esame viene spesso richiesto dal medico insieme a quello della creatinina, poiché la determinazione simultanea di questi due composti nel sangue sembra aiutare nella diagnosi differenziale di iperferia prerenale, renale e postrenale.

Più in generale, l’aumento dell’azotemia può essere dovuto a cause prerenali (ad es. decompensazione cardiaca, esaurimento dell’acqua a causa di diminuzione dell’assunzione e eccessiva perdita, aumento del catabolismo delle proteine ​​e dieta altamente proteica), a cause renali (ad es. glomerulonefrite acuta, nefrite cronica, nefrosclerosi e necrosi tubulare) ed a cause postrenali (ad es., tutti i tipi di ostruzione del tratto urinario, come calcoli, ghiandola prostatica ingrandita, tumori).



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